- Ho un dolore lombare non conseguente ad un trauma, a quale specialista devo rivolgermi?
Il dolore lombare o lombalgia (comunemente definito anche come “mal di schiena”) è una patologia che necessita di un approccio di tipo multidisciplinare. Il percorso ottimale deve coinvolgere il Medico di Medicina Generale, il Fisioterapista, l’Osteopata, il Terapista Antalgico, il Fisiatra, il Chirurgo Vertebrale (Neurochirurgo o Ortopedico) ed il Neurofisiologo e solo da una buona coordinazione e condivisione da parte di tutti questi specialisti può nascere il trattamento ottimale.
- Quali sono le cause più comuni del dolore lombare non associato a traumatismo?
Spesso la causa può annidarsi dietro un’erronea postura del tronco tenuta dal paziente, che può in realtà essere anche conseguenza di una delle più comuni patologie che causano la lombalgia (contrattura muscolare, stenosi del canale lombare, ernia del disco lombare, spondilolistesi, ecc.). Appare pertanto di fondamentale importanza l’assunzione di una corretta postura della colonna, anche se a volte, il dolore stesso rende difficile al paziente l’attuazione di idonei programmi fisioterapici posturali.
- Una volta travata la causa, devo sottopormi necessariamente a un intervento chirurgico?
Assolutamente no. Il primo trattamento da prendere in considerazione, anche in caso di una specifica causa diagnosticata con gli esami strumentali (Radiografia, Tomografia Computerizzata, Risonanza Magnetica, ElettroMioGrafia), è quello di tipo conservativo. Tale trattamento prevede fondamentalmente l’utilizzo di terapia farmacologica antidolorifica ed antiinfiammatoria, sia mediante l’utilizzo di FANS che di terapia cortisonica. Ove indicato, la ginnastica posturale ed alcuni tipi di attività sportiva, possono coadiuvare il trattamento farmacologico.
- In quali casi l’intervento chirurgico è fortemente consigliato?
Innanzitutto in tutti quei casi ove sia documentata una patologia responsabile diretta della lombalgia (stenosi del canale lombare, ernia del disco lombare, spondilolistesi, ecc.), in un paziente nel quale la terapia farmacologica non abbia comportato alcun beneficio concreto, pur essendosi prolungata per più di 6-8 settimane.
Anche nei pazienti che presentano associati disturbi di tipo neurologico il trattamento conservativo è da prendere comunque in considerazione come primo approccio alla patologia, a meno che non compaiano deficit di motilità agli arti inferiori, disfunzioni vescicali, ipo- o anestesia della zona perineale e/o disturbi della funzione sessuale. Questi ultimi sintomi configurano il quadro di “sindrome della cauda equina”.
- La mia lombalgia è conseguente ad un trauma, devo preoccuparmi?
I traumi possono essere causa diretta di patologie che causano dolore lombare (fratture vertebrali, ernie del disco o listesi postraumatiche, ecc.). Nei casi in cui vi siano patologie concomitanti che aumentano la fragilità ossea, come l’osteoporosi, appare opportuno consultare immediatamente il proprio Medico di Medicina Generale, soprattutto se l’entità del trauma risulta sproporzionata al dolore lombare. Va comunque considerato che spesso il mal di schiena conseguente ad una caduta è effetto diretto dell’impatto dovuto all’evento traumatico (contusione muscolare con conseguente contrattura riflessa). Appare anche in questi casi opportuno un approccio simile alla lombalgia di tipo non traumatico, che prevede quindi una fase conservativa con riposo e trattamento farmacologico, prima di ricorrere ad accertamenti strumentali, da effettuare nel caso in cui non vi sia sollievo dal dolore.
Dott. Andrea Barbanera
Direttore SC Neurochirurgia, Ospedale Alessandria
Dott. Franco Guida
Direttore Neurochirurgia Ospedale dell’Angelo di Mestre